Anjali Mudra: il gesto della preghiera

di: Mara

tempo di lettura:

13 Luglio 2023

2 minuti

Le classi di Yoga spesso iniziano e terminano con le mani in preghiera, ma ne conosci il motivo? 

Unire le mani nel gesto di “preghiera” al centro del petto è un tipico segno di saluto e rispetto verso chi si incontra in India e in Nepal. In questo modo si riconosce il valore della persona a livello animico. Proprio per questo viene spesso accompagnato da un inchino e dalla parola Namaste. Questa parola, oggigiorno molto inflazionata nel mondo occidentale, si traduce come “il divino che è in me onora il divino che è in te”.

Questo gesto nelle pratiche Yoga prende il nome di Anjali (o Atmanjali) Mudra

Le Mudra (sigilli) delle mani agiscono come una sorta di interruttori che aprono e chiudono determinati circuiti energetici nel cervello, interagendo direttamente con il sistema nervoso

Dal punto di vista delle energie sottili, la mano destra è legata all’energia di Pingala (insieme a Ida e Sushumna, uno dei principali condotti energetici), al calore, al sole, all’azione (e al futuro). Mentre la sinistra è connessa a quella di Ida, alla luna, al buio, all’introspezione, all’osservazione (e al passato). 

Anjali mudra promuove l’unione di Maschile e Femminile che si integrano perfettamente e coesistono nel giusto equilibrio. 

Nello spazio che si va a creare fra i palmi, tenendo a contatto solo i polpastrelli, si dà valore al presente, al nostro vivere adesso, al qui ed ora.

L’unione fisica degli opposti che ritroviamo in questa Mudra influenza anche quella dei nostri emisferi cerebrali, riunendoli in un equilibrio totalizzante ed armonico. La natura attiva e quella ricettiva del cervello si incontrano. La mente raggiunge così uno stato di quiete. I pensieri diventano più chiari e la meditazione è agevolata. L’amore e l’attenzione verso noi stessi e gli altri sono più forti, mentre la consapevolezza e la coscienza del momento presente sono più chiari e tangibili.

Ora ti sarà più semplice dare valore a un gesto che viene ripetuto più volte durante una lezione di yoga (basti pensare al Saluto al sole) o una seduta di meditazione. 

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